...ecco i motivi per cui non sono possibili!
Ristrutturare a costo zero
In queste settimane abbiamo spesso sentito dire che "da adesso è possibile Ristrutturare a costo zero, Ristrutturare senza spendere un euro o addirittura Ristrutturare gratis".
Molte persone hanno bisogno di ottenere informazioni su come accedere al Superbonus del 110% per piccole ristrutturazioni di un bagno, una stanza o la sostituzione di una caldaia.
Ma sopratutto ci sentiamo fare una richiesta in particolare: "Voglio ristrutturare a costo zero, cioè gratis".
Chiariamolo subito: ristrutturare a costo zero non esiste. Il Superbonus del 110% non prevede di garantire i lavori gratis ma un recupero agevolato della spesa.
Il motivo per cui si è fatta tanta confusione a riguardo è che il Decreto Rilancio (art. 21) punta molto sulla possibilità per i privati che realizzano determinati lavori di optare per sconto in fattura o cessione del credito, come alternative alla detrazione fiscale vera e propria.
E non tutti i lavori di ristrutturazione sono ammessi.
Se pensi di rifare solo il pavimento a scopo estetico, non contare sull’Ecobonus: dovrai probabilmente fare un intervento più ampio che includa il sistema di riscaldamento a terra. Stesso discorso se vuoi rifare infissi, bagni o altri interventi: tutto deve essere finalizzato alla riqualificazione energetica e all’adeguamento sismico. Ma in nessun caso puoi davvero ristrutturare senza spendere un euro!
Lavori in casa a costo zero?
NO: questa è una frase sensazionalistica, non la realtà dei fatti. Ristrutturare a costo zero vuol dire poter recuperare l’importo tramite detrazione fiscale o sconto in fattura. Ma qualcuno deve sostenere la spesa!
L’obiettivo del Decreto è consentire alle famiglie di fare lavori in casa a costo zero. Ma perché questo sia possibile ci sono fondamentalmente 2 modi:
tu (contribuente) anticipi il costo dei lavori, con una successiva cessione del credito d’imposta alla banca o ad altri intermediari finanziari, in modo da poter ottenere subito il rimborso della spesa sostenuta;
tu (contribuente) cedi all'impresa che realizza i lavori il credito d’imposta e l'impresa, quindi, può utilizzare la somma in compensazione per il pagamento delle imposte o cederlo a sua volta senza limiti, e anche alle banche (purché accettino la cessione).
Nel secondo caso, l’impresa deve avere la necessaria liquidità per sostenere questa doppia cessione. Non solo: ogni impresa può fare la compensazione tramite credito d’imposta solo una volta, quindi per un solo cliente. Cosa che equivale a non poterlo fare del tutto e per tutti.
Perché non si può ristrutturare a costo zero?
Semplice: perché il Superbonus nasce come un’agevolazione che si ottiene sotto forma di detrazione.
Il Superbonus del 110%, infatti, è una detrazione del 110% e potrai fruirne per gli interventi di riqualificazione energetica, riduzione del rischio sismico, installazione di impianti fotovoltaici e installazione di colonnine per la ricarica di veicoli elettrici.
Puoi accedere all’agevolazione per le spese siano sostenute dal 1° luglio 2020 al 31 dicembre 2021.
Proprio per questo, devi prima sostenere la spesa e poi ottenere la detrazione pari al 110% dell’investimento sostenuto per gli interventi ammessi. Quindi come vedi non si può proprio parlare di ristrutturare a costo zero.
La detrazione prevista coprirà l’intero importo della spesa sostenuta (100%), con una percentuale di ritorno (+10%) per te come contribuente. Ecco perché si parla di Superbonus del 110%.
E lo sconto in fattura con credito d’imposta?
Il trasferimento del credito è consentito per tutti gli interventi di efficienza energetica, riguardanti le parti comuni condominiali sia effettuati sulle singole unità immobiliari. Ma non è un’opzione così semplice da applicare né immediata.
Lo abbiamo detto prima e lo ripetiamo: questa è un’alternativa alla detrazione fiscale che per non tutte le imprese è percorribile.
Il Decreto Rilancio (art. 21) prevede che, in alternativa alla detrazione, tu (come contribuente) possa optare per:
un contributo sotto forma di sconto sul corrispettivo dovuto fino ad un importo massimo pari al corrispettivo dovuto, anticipato dal fornitore (impresa) che ha effettuato gli interventi il quale potrà recuperarlo sotto forma di credito di imposta cedibile successivamente ad altri soggetti, comprese banche e altri intermediari finanziari;
la trasformazione del corrispondente importo in credito di imposta, con facoltà di successiva cessione ad altri soggetti, comprese banche e altri intermediari finanziari.
Anche in questo caso non si può parlare di ristrutturare a costo zero perché il Superbonus del 110% prevede sempre una spesa. Il fatto che si tratti di credito d’imposta può essere fuorviante e far pensare che veramente si tratti di interventi gratis, ma non è così.
Cosa puoi fare adesso?
Se vuoi capire come accedere alle possibili detrazioni fiscali per interventi di ristrutturazione edilizia (bonus casa), Superbonus del 110% e miglioramento sismico (sisma bonus), la soluzione migliore è affidarsi a un’impresa edile qualificata.
Dopo avere effettuato un sopralluogo, l’impresa potrà guidarti nella scelta migliore.
Molto spesso la ristrutturazione di un immobile, anche piccolo, si trasforma per i proprietari in una grande odissea: lunghe pratiche burocratiche, scelta delle maestranze (muratore, elettricista, idraulico, falegname, fabbro…), gestione dei vari professionisti (Geometra/Architetto per il progetto architettonico, Ingegnere per quello strutturale e altri tecnici per i calcoli termici, le pratiche per la sicurezza del cantiere, per l’acustica, le fogne…).Ecco perché è sempre consigliabile scegliere un’unica impresa per ristrutturare casa. Risparmiando in questo modo tempo, fatica e soprattutto denaro.
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